I lavori procedono a ritmi serrati, viene indetto il primo convegno a cui viene invitata tutta la popolazione per presentare quello che sarà il futuro di S.Elena, un'occasione di riscatto. Ancora da rifinire, il Museo del profumo viene presentato! Il pian terreno consta in due ampi locali che fungeranno probabilmente da sala conferenze; al piano superiore i vani saranno adibiti a spazio espositivo. Il terreno retrostante è stato gestito in modo da ospitare due ampie aiuole nelle quali poter coltivare specie botaniche di interesse cosmetico.
Il primo progetto prevedeva un museo che si sarebbe sviluppato su due livelli di circa 1000mq per ogni piano e su spazi esterni attrezzati con serre e giardini per la coltivazione e la sperimentazione su piante per nuove essenze. Le serre avrebbero avuto una copertura trasperente in lastre di policarbonato, supportate da una struttura metallica reticolare. Doveva essere luogo espositivo dove presentare il profumo sotto i suoi più vari aspetti, e luogo di formazione culturale. Qui sarebbero state indetto manifestazioni, seminari, convegni ed eventi legati al mondo della moda, stage di aromaterapia e sperimentazione chimica di essenze in collaborazione con l'Università del Molise. Tuttavia l'attuazione di questo programma prevedeva un impiego eccessivo di risorse, uno spazio così ampio sarebbe stato anche difficile da reperire sul territorio e di difficile gestione da parte del comune. Si è quindi giunti ad un piccolo compromesso a mio avviso molto interessante. Nei luoghi preposti alla formazione dei ragazzi fino alla fine degli anni '60 si continuerà a fare cultura, inserendo in una struttura ottocentesca un polo di eccellenza e di avanguardia tecnologica. L'orto botanico ospiterà un discreto numero di specie vegetali e i due locali restaurati daranno senza alcun dubbio una personalità del tutto particolare a questa nuova scommessa santelenese.